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Bonaventura

Compagno di viaggio di chi ha cura del pensiero come via a Dio, di chi ha incarichi di guida, di chi cerca nel mondo e nei fratelli la presenza di Dio.

Giovanni Fidanza nasce a Bagnoregio, in quel di Viterbo, intorno al 1220. Una leggenda narra che il nome Bonaventura derivi dall’esclamazione di san Francesco nel vedere Giovanni, ancora nella culla, seriamente malato. In ogni caso tra i due il legame è profondo: durante i brillanti studi a Parigi, Bonaventura entra nell’ordine dei Frati Minori e nel 1257 viene eletto generale dell’Ordine Francescano, rivestendo in modo così sapiente l’incarico da essere ricordato come secondo fondatore dell’Ordine.

La sua grandezza sta in gran parte nel suo fine pensiero filosofico e teologico, riversato dapprima nell’università di Parigi e poi, attraverso i suoi viaggi, i suoi importanti legami – con Tommaso d’Aquino in modo speciale -, i suoi scritti e la sua fama, nella vita della Chiesa universale e nella storia della teologia, apportando tra l’altro un contributo prezioso per la mistica e la contemplazione.

È sua la Legenda Maior, la biografia di san Francesco che soppianta tutte le precedenti e favorisce l’unità dell’Ordine, in espansione straordinaria ma minacciata dalle varie correnti interne.

Bonaventura muore nel 1274, durante il concilio di Lione, da lui stesso organizzato in obbedienza a papa Gregorio X, dal quale pochi anni prima era stato consacrato vescovo di Albano e cardinale.

Il libro del mese

Thaddée Matura, Sulle tracce di Francesco, Qiqajon 2014.

L’autore, grande conoscitore del Santo di Assisi e testimone del suo fascino straordinario, ci invita riscoprire, in questo testo, la gioia, la leggerezza e la sensibilità di san Francesco. E nella riscoperta di questo tesoro si potrà meglio assaporare il gusto del cammino.