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Tommaso Moro

Compagno di viaggio di chi ha responsabilità di governo,
di chi si impegna per la giustizia,
di chi è disposto a perdere la sua stessa vita per ciò in cui crede.

Figlio di un avvocato, Thomas nasce a Londra nel 1478. Coltiva la sua fede profonda grazie alla vicinanza dei Francescani di Greenwich e ai Certosini, ma anche nella condivisione con gli affetti più cari: con Jane Colt, dalla quale ha quattro figli, e con Alice Middleton, che sposa dopo essere rimasto vedovo. La casa di Thomas e dei suoi familiari è sempre aperta con nobili intenti di accoglienza e di amicizia, tra cui quella con Erasmo da Rotterdam. Ad accomunare i due uomini sono certamente la grande cultura e le notevoli competenze scientifiche, ma soprattutto l’Ideale di umanesimo cristiano.

Entrato ancor giovane nella cerchia del governo del Regno di Inghilterra, Thomas assume incarichi prestigiosi e altissimi, a cui affianca la stesura di testi di grande importanza, come L’utopia, del 1516: viene eletto, a 27 anni, deputato al Parlamento, in seguito Presidente della Camera dei Comuni e Consigliere e segretario del re, che assiste anche nella lotta alla Riforma protestate. Nominato, come primo laico nella storia, Gran Cancelliere nel 1529, solo tre anni dopo dà le dimissioni. I motivi di tale svolta sono da ricondurre alle scelte del re Enrico VIII che, per sposare Anna Bolena, fa dichiarare nullo il matrimonio con Caterina d’Aragona, opponendosi a papa Clemente VII e assumendo la guida della Chiesa d’Inghilterra.

Thomas non rinnega la fedeltà al papa e viene imprigionato nella Torre di Londra.  Al processo egli pronuncia un discorso ineguagliabile sulla libertà della Chiesa nei confronti dello Stato, sul rispetto delle leggi ispirate ai valori cristiani e sull’indissolubilità del matrimonio.

Condannato per altro tradimento, viene decapitato il 6 luglio 1535, pochi giorni dopo l’esecuzione dell’amico Giovanni Fisher.

Il riconoscimento dell’integrità della coscienza cristiana, tanto da preferire la morte al rinnegamento di Dio e della Chiesa, non esclude altri motivi di elogio e ammirazione in questa splendida figura di santo. Tra questi, la cura della vita interiore e dello stesso umore, come ci indica in questa preghiera:

Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.

Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.

Dammi o Signore, un’anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.

Dammi un’anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”. Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po’ di gioia
e possa farne parte anche ad altri

Il libro del mese

Luigino Bruni, L’economia che fa vivere, Edizioni Messaggero Padova, 2022

Pensare al futuro, alla storia, all’economia con impegno e speranza… chi è mosso responsabilmente da questo intento non può non trovare in Luigino Bruni un testimone e un maestro. Tra le sue numerose pubblicazioni scegliamo la più recente, “L’economia che fa vivere”, lasciando che lo stesso titolo consegni ai lettori un messaggio prezioso.