San Guglielmo di Montevergine (da Vercelli)
1 Giugno 2021Festa della Trasfigurazione 2021
24 Luglio 2021Compagno di viaggio di chi è chiamato a discernere
di chi persegue con determinazione i suoi ideali
di chi annuncia Cristo e il suo amore
Íñigo López de Loyola nasce nel 1491 ad Azpeitia, in Guascogna. Il Padre asseconda la sua aspirazione a diventare cavaliere e lo introduce alla vita di corte del ministro del re Ferdinando il Cattolico. Di qui, passa a quella di don Antonio Manrique, viceré di Navarra. È con lui che prende parte alla battaglia per difendere il castello di Pamplona, assediato dai francesi. Il 20 maggio del 1521, viene ferito da una palla di cannone; resterà zoppo per tutta la vita. Durante la lunga convalescenza, in mancanza dei suoi amati poemi cavallereschi, si ritrova tra le mani la Leggenda Aurea di Jacopo da Varagine e la Vita di Cristo di Lodolfo Cartusiano; la lettura di questi testi trasforma i suoi ideali: ora l’unico Signore diventa Gesù Cristo.
Al Santuario di Monserrat, sul cammino che doveva portarlo in Terra Santa, fa voto di castità e si spoglia delle sue ricche vesti. Bloccato da un’epidemia di peste, è costretto a far tappa a Manresa per lungo tempo, dove scrive le riflessioni e i consigli che diverranno la base degli Esercizi Spirituali.
In Terra Santa arriva, ma fa presto ritorno in Europa e intraprende gli studi filosofici e teologici, prima a Salamanca e poi a Parigi, dove cambia il suo nome in Ignazio e conosce quelli che diventeranno i suoi primi compagni. Sfumato il progetto di recarsi in Terra Santa, Ignazio si reca con loro dal Papa per obbedire ai suoi ordini. È il 1538 quando Papa Paolo III dà l’approvazione canonica alla Compagnia di Gesù. I Preti Pellegrini, o Riformati – solo in seguito si chiameranno Gesuiti – vengono subito inviati in terre lontane, animati da grande zelo missionario e accompagnati, oltre che dai classici tre voti, da un quarto: obbedienza assoluta al Papa.
Ignazio resta a Roma e di qui coordina le attività della Compagnia, non solo negli invii in terra di missione, ma anche nell’elaborazione dei piani di formazione e studio, che via via si accrescono di livello fino a divenire tra i più alti nella Chiesa.
Stremato dalla malattia, il Santo muore nella sua povera cella il 31 luglio del 1556.
Il libro del mese
Per il lettore che decide di fare un cammino, questo è davvero il libro adatto: vi trova un vero compagno di viaggio, sempre diretto a Gerusalemme, sia essa quella della Terra Santa, sia la stessa Roma, sia quella dei luoghi sperduti e lontani dove Ignazio lascia che i passi siano quelli dei suoi discepoli… strade e incontri, tanti, nella povertà e nella compagnia fedele, immancabile, del Signore Gesù.