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San Grato di Aosta


Compagno di viaggio di chi ha cura della verità, di chi difende e la natura, dei coltivatori
Dalle poche notizie storiche sappiamo che don Grato vive nella seconda metà del V secolo ed è al fianco di Eustasio, primo vescovo di Aosta; entrambi di probabile origine greca, vengono formati nel cenobio fondato da sant’Eusebio di Vercelli. Mentre è ancora semplice sacerdote, Grato rappresenta il suo vescovo al concilio provinciale di Milano del 451 per condannare l’eresia di Eutiche, che nega le due nature di Cristo. Alla morte di Eustasio, Grato gli succede come vescovo della giovanissima diocesi. Non conosciamo l’anno esatto della sua morte, ma da un’iscrizione rileviamo il giorno della sepoltura: 7 settembre. Il culto di san Grato si diffonde in modo speciale nei secoli XII-XIII, quando vengono
traslate le sue reliquie e portate nella cattedrale dove tuttora si trovano. Risale a questi tempi la trasformazione di una cerimonia di origine pagana nella “benedizione di san Grato” sulla terra, sull’acqua e sulle candele, a significare
l’invocazione dell’aiuto di Dio per i raccolti e il bestiame. Alla popolarità di san Grato ha contribuito poi enormemente la “Magna Legenda Sancti Grati”, del XIII secolo, priva però di ogni fondamento storico attendibile.

IL LIBRO DEL MESE

José Tolentino Mendonça, Metamorfosi necessaria. Rileggere san Paolo, Vita e Pensiero 2023 
Si tratta proprio di rileggere san Paolo, colui che del fascino di Cristo ha fatto una
ragione di vita e un impegno per trasformare ogni cosa: lui stesso ma anche la
cultura, la comunità, il linguaggio… trasformare per la novità inaudita della
Resurrezione, trasformare per dare futuro, trasformare per ricominciare a vivere