Compagna di viaggio di chi si fida ciecamente di Dio, di chi si dona con coraggio, di chi riconosce e spende i suoi talenti per il bene
Il libro di Ester, di grande importanza in particolare per gli ebrei, che lo leggono in una delle loro principali feste, propone uno dei personaggi più affascinanti del Vecchio Testamento. Ester è figlia adottiva di Mardocheo, ebreo deportato nella città di Susa, capitale dell’impero persiano, ai tempi di Nabucodonosor. La vicenda prende avvio dal desiderio del re Assuero (probabilmente Serse I, che regna dal 485 al 465) di trovare una nuova moglie dopo il ripudio della regina Vasti. Tra le candidate, è la bellezza di Ester a conquistare il re. Ella diventa la sua sposa, non smettendo però di seguire gli insegnamenti del Dio di Israele. Quando Mardocheo, in servizio presso il palazzo regale, per fedeltà a Dio si rifiuta di prostrarsi all’alto funzionario Aman, l’ira di quest’ultimo si accende fino a decretare lo sterminio dell’intero popolo ebraico. Mardocheo raccoglie l’angoscia di tutti gli ebrei e si rivolge ad Ester, unica possibilità per scongiurare la tragedia. È il momento in cui la regina affianca alla sua bellezza straordinarie doti di coraggio e fiducia nel suo Dio: la stessa richiesta di essere ricevuta dal re può costarle la vita. Ester si prepara dunque con digiuno e penitenza, si affida completamente a Dio e, fattasi splendida, si presenta davanti al sovrano, gli rivela la sua origine e svela il piano maligno di Aman, scongiurandolo di impedirlo. Il re acconsente, partecipando al progetto più grande della storia della salvezza: attraverso la libertà di Ester, che supera la paura affidandosi totalmente a Lui, Dio salva il suo popolo.