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Guglielmo di Saint-Thierry

Guglielmo nasce in una famiglia nobile, a Liegi tra il 1075 e il 1080. Per la vivace intelligenza e l’amore per lo studio, si ritrova presto a lezione dei grandi maestri del Nord della Francia ed entra in contatto con Abelardo. Ma lo sforzo
intellettuale, seppur sui testi della Scrittura, a Guglielmo non basta: nel 1113 egli sceglie di entrare nell’abbazia benedettina di Saint-Nicaise, vicino a Reims. Qui egli cerca Gesù Cristo e il suo “modo di sentire”. Intorno al 1120 viene eletto abate del monastero benedettino cluniacense di Saint-Thierry, in diocesi di Reims. Il monachesimo attraversa una fase di decadenza spirituale; Guglielmo si adopera in azioni di riforma, ma gli esiti non sono molto incoraggianti. In questi anni diviene amico di Bernardo di Clairveaux, e fortemente desidera di entrare nel suo monastero. Non sembra ancora giunto il momento e solo nel 1135 Guglielmo diventa cistercense ed entra nel monastero di Signy. Negli ampi spazi di silenzio e preghiera, egli ha modo di dedicarsi alla scrittura, riprendendo approfondendo temi a lui cari incentrati sull’amore di Dio. Verso il 1145-46 scrive la Lettera d’oro, testo da molti considerato come il suo capolavoro, pietra miliare nella spiritualità medievale. Muore l’8 settembre 1148, lasciano incompiuta la biografia del suo grande amico e maestro san Bernardo.


Il libro del mese

Josè Tolentino Mendonça, Una grammatica semplice dell’umano, Vita e Pensiero
2021

Riscoprire il valore, l’altezza, la bellezza della nostra umanità. E poter così gustare
la semplicità e il fascino dei nostri giorni, dei nostri affetti, del nostro impegno.
L’autore, che riveste in un importante ruolo nella Chiesa cattolica, ci insegna in
questo testo a ritornare all’essenza e al gusto della vita, riconoscendovi le tracce
dell’ Amore che, solo, può renderla Vita.