Riceviamo da una monaca di Bose questo scritto, che può accompagnare il nostro percorso quaresimale. Approfittiamo dell’occasione per esprimere tutta la nostra stima e solidarietà alla comunità di Bose e a p. Amedeo Cencini.
La bellezza interiore della persona umana, pur essendo oscurata dal peccato, è tuttavia possibile ripristinarla. È questo che chiediamo:
“Mediante l’amore per il piacere …
la mia forma è stata deformata …
e la bellezza del mio essere interiore
è stata rovinata …
La donna cercò in tutta la sua casa
la moneta smarrita finché non la trovò …
Ora la bellezza della mia immagine originale
si è perduta, o Salvatore …
seppellita sotto le passioni …
vieni e, come fece lei, cerca di ristabilirla”
Grande canone di sant’Andrea
Secondo l’idea penitenziale della chiesa Cristo viene a restituire la bellezza che abbiamo rovinato e a noi è data la possibilità di partecipare a tale opera di ripristino.
Il ciclo liturgico della chiesa è un vero e proprio capolavoro di conduzione pastorale. Non ci si addentra altrettanto profondamente nella nostra compunzione lungo l’anno liturgico nella sua globalità: se così fosse, ci risulterebbe insopportabile. Bisogna serbare un certo equilibrio. Durante la quaresima, ci si concentra sulla nostra responsabilità riguardo al peccato. Ma non bisogna mai perdere di vista la nostra bontà, creata da Dio, ripristinata nel suo Figlio, mediante lo Spirito Santo (P. Bouteneff)